venerdì 8 luglio 2016

GREENLEAF: un po' soap, un po' sermone


Ideata da Craig Wright (Lost, Six Feet Under, Dirty Sexy Money) e con Oprah Winfrey fra i produttori esecutivi oltre che nel cast, Greenleaf (in onda su OWN, l’Oprah Television Network) è una sorta di soap opera del night-time ambientata nel mondo della religione, una specie di Empire wannabe della fede.

Grace Greenleaf (Merle Dandridge), che in passato era una famosa predicatrice,  dopo 20 anni di assenza torna insieme alla figlia adolescente Sophia (Desiree Ross) a Memphis, nel Tennessee, nella casa di famiglia, che è a capo di una ricca e numerosa congregazione religiosa (oltre 4000 fedeli a funzione) prevalentemente afro-americana, in occasione del funerale della sorella Faith. Il padre, il vescovo James Greenleaf (Keith David) vorrebbe che lei si fermasse, la madre Lady Mae (Lynn Whitfield) le intima esplicitamente di non seminare zizzania. E al tavolo di famiglia cominciano presto le discussioni, quando lei ammette di andare in chiesa ormai solo a Natale e a Pasqua e la interrogano sul significato del cristianesimo per lei. Il fratello maggiore Jacob (Lamman Rucker), sposato con l’ambiziosa Kerissa (Kim Hawthorne), è un libertino. La sorella Charity (Deborah Joy Winans), ministro della musica della chiesa, sta cercando di avere un figlio dal marito Kevin (Tye White), segretamente gay. Grace si confida con zia Mavis (la sopracitata Winfrey) proprietaria di un club che fa musica jazz.

C’è molto “amo Gesù” nelle vicende, ma nonostante la facciata di devozione, molti sono gli intrighi, i segreti, gli scandali, il potere, l’avidità, le infedeltà, le rivalità e gelosie, le vendette, l’abuso di sostanze, la corruzione e la violenza che presto vengono a galla, così come la politica e i conflitti all’interno della chiesa, anche senza considerare un’investigazione delle autorità per possibili irregolarità finanziarie.

Il titolo Greenleaf (Fogliaverde, che è il cognome della famiglia protagonista)  ha molteplici significati, come ha spiegato, in occasione del Tribeca Film Festival dove la serie ha avuto la premiere, lo stesso ideatore - in passato lui stesso un predicatore: nella Bibbia in alcuni versi si dice che se segui il denaro soffrirai, ma se segui Dio fiorirai come una foglia verde; c’è la nozione di foglia verde come verdoni, quindi denaro; e lui collega la serie a un’immagine: la venuta di Grace che spazza via tutto,  e il vescovo che ammonisce di stare attenti a un piccolo quadrifoglio perché c’è il rischio che venga distrutto quando è qualcosa di tenero e verde che vuole vivere.

Wright promette che il programma non è una soap e non è un sermone ma in realtà ha un po’ il gusto di entrambi, anche se le redini del melodramma sono ben tirate e c’è spazio per posizioni dissenzienti e realismo nel ritrarre alcuni dibattiti che hanno a che vedere con le varie idee del cristianesimo. Le storie non sono originalissime, ma c’è un certo fascino per questo, al di là del piacere colpevole.

Sono previste due stagioni da 13 episodi.

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