sabato 15 ottobre 2016

DIVORCE: intrappolati e infelici


Si identificherà anche come comedy, per quanto magari nera, ma non c’è praticamente nulla di umoristico in Divorce (HBO), la nuova serie ideata da Sharon Horgan (autrice dell’esilarante Catastrophe) che vede Sarah Jessica Parker (la ben nota Carrie di Sex and the City) nel ruolo di Frances, una newyorkerse matura con due figli adolescenti che decide in divorziare dal marito Robert (Thomas Haden Church).

Che finisca per comunicarglielo mentre stanno letteralmente portando via in barella dietro di lei il marito di un’amica, Diane (Molly Shannon), e che abbia l’illuminazione di non amare più il consorte, pur avendo di fatto da tempo una relazione extraconiugale con un professore (Jemaine Clement, Flight of the Conchords), nel momento in cui Diane spara al marito che non sopporta in occasione della festa per il proprio cinquantesimo compleanno, è il segno evidente da principio di quanto irrealistica si presenti la serie e di quanto viscidi si concepiscano i rapporti. Più e più volte in corso di via viene da esclamare “ma andiamo!”. Forse sono questi i momenti che si suppone debbano essere divertenti. E quando il marito le fa della avances di sesso orale in modo esplicito per farle cambiare idea, la messa in scena lascia perfino disgustati. Lei in realtà si ritira infastidita, e forse provocare questa sensazione era l’obbiettivo, ma invece di segnalare una perdita di intimità fisica, il risultato finale è solo quello di creare repulsione. Non aiuta il fatto che i due attori sembrino recitare con “tonalità” diverse e, forse sono io, dato che leggo ovunque opinioni diverse dalla mia, ma il suo stile distaccato e vagamente sarcastico non mi provoca ilarità, me lo fa sentire annoiato.

Non che sia tutta da buttare. Pepite preziose qui e lì ci sono anche – una di queste c’è quando un’amica le dice che divorziare in questo momento della vita significa solo essere soli da più vecchi, sebbene la conversazione che segue pure permetta ben poco di empatizzare con il personaggio della protagonista. Dal pilot si ha una distinta, precisa percezione di come ci si può trovare intrappolati in una vita che non si vuole in un’età in cui le prospettive altre non sono così brillanti, e in un momento in cui non si è forse ancora disperati, ma non si è felici. Che le cose possano essere diverse forse è solo un’illusione per andare avanti. Questo è il nucleo pregnante che magari si riuscirà a esplorare meglio in puntate successive, ma la narrativa è altrimenti priva di immaginazione quando si tratta di svelare che cosa si perda nel divorziare o che cosa di guadagni, umanamente parlando.

L’ambientazione è di grande atmosfera e il rapporto con i figli è promettente, ma nella pletora di proposte allettanti nel panorama televisivo autunnale, non vale la pena riservare a questa serie un secondo sguardo.  

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