giovedì 18 novembre 2021

TRIGONOMETRY: una traide poliamorosa

In Trigonometry, della BBC2 (2020), Ramona (Ariana Labed), detta Ray, è una piccola stella del nuoto sincronizzato. Un giorno ha un grosso incidente e deve lasciare l’attività. Lei, francese, decide di vivere a Londra e prende in affitto una stanza nell’appartamento di Kieran (Gary Carr, Downton Abbey, The Deuce) e Gemma (Thalissa Teixeira), che sono a corto di denaro e per questo decidono di aprire la propria casa a un’inquilina. Lui è un paramedico, che spesso si trova in situazioni anche fisicamente pericolose, lei sogna di ristrutturare e aprire un piccolo bistrò, l’Ampersand, cucinando per gli avventori. Presto fra i tre nasce una forte reciproca attrazione, che, se pure con difficoltà, diventa presto amore conclamato, e i tre cominciano una relazione di poliamore, uscendo allo scoperto anche con le persone a loro care.

La serie si sviluppa principalmente sui tre personaggi principali, indaga il triangolo, che come si rammenta a chiusura di serie è studiato dalla trigonometria, da cui il titolo. È considerato la figura geometrica più forte, ci viene detto, per quanto si distinguano fra triangolo equilatero, isoscele e scaleno. Questo è perciò lo studio di un triangolo relazional-amoroso. Ci sono dei personaggi secondari, come la madre di Ray o la sua migliore amica Moi (Isabella Laughland), il padre e il fratello di Gemma, la collega e la madre di Kieran. Hanno comunque tutti un ruolo marginale perché le vicende drammatiche sono appunto fortemente concentrate sulla triade.

Diversamente da You Me Her, dove c’è subito un rapporto sessuale, e i protagonisti lo  fanno per la prima volta separatamente, qui c’è una combustione lenta, c’è una reciproca attrazione che viene inizialmente negata, solo accennata, e che diventa sempre più forte, e quando alla fine i personaggi la confessano gli uni agli altri, è prima sul piano sentimentale (Ray dice che è innamorata di loro in 1.03), poi su quello fisico, e quando viene finalmente consumata avviene a tre, per la prima volta, e solo a metà della prima stagione (alla fine di 1.04, con la 1.05 che comincia con loro tre a letto insieme).

Gemma e Kieran ammettono in modo più esplicito il proprio amore nei confronti di Ray in 1.05. Da poco sposi, vanno in luna di miele da soli, e fanno ghosting a Ray: non le rispondono al telefono, ignorano i suoi messaggi. Si rendono conto di averle spezzato il cuore e si giudicano cattive persone, ma sono in difficoltà sul modo migliore di comportarsi. La conclusione, molto romantica, li vede andare loro questa volta a dichiararsi da lei, portandole una fetta di torta nuziale a cui agli sposini è stata aggiunta la statuina di lei, presa da uno dei suoi trofei di nuoto sincronizzato. La scrittura è giocata come la più classica delle romantic comedy solo che è a tre, e a gestire la relazione non sono solo due persone quindi, ma una coppia con una terza persona.

Sebbene si interroghino sull’accettabilità sociale dei loro sentimenti e della loro relazione, e si pongano quesiti anche sull’aspetto logistico concreto, quello che i personaggi non mettono mai in dubbio è la verità e l’autenticità dei propri sentimenti e della propria attrazione. Forse è tipico delle fasi più belle dell’innamoramento non prevedere la possibilità che rapporto un giorno finisca e che ci sia disamore, però questa possibilità loro non sembrano contemplarla. Anche se gli altri lo fanno per loro. Sul piano puramente emozionale, la serie è molto più ottimista di quanto sarei io, che vedrei sicuramente aumentate difficoltà nel gestire un rapporto a tre, anche solo per il fatto che ci sono più persone da tenere in considerazione e quindi potenzialmente più ostacoli. In questo si è piuttosto ingenui e favolistici. Intenzionalmente, ritengo.  

Quando Keiran e Gemma decidono di sposarsi, affrontano in modo molto esplicito la questione, e dalle loro parole è chiaro che lo standard verso cui giudicano la possibilità di esprimere il proprio amore è sempre nei termini della monogamia eteronormativa, anche lì dove è chiaro che il desiderio invece li porta a pensare a tre. In questo senso, così come nella decisione di fare una sorta di coming out, c’è l’interrogarsi della serie su che cosa sia legittimo e che cosa no.

Non ci sono dubbi però che vengono rappresentate come tre persone innamorate le une delle altre, e quella che viene mostrata è autenticamente una famiglia, un’opzione relazionale meno usuale, ma non di meno valida, piena di momenti romantici così come di momenti che spezzano il cuore, e di situazioni in cui ci si dà piacere e sostegno così come ci sono difficoltà che si affrontano insieme: siano esse fisiche, economiche o quotidiane, è una relazione che funziona e che dà felicità ai coinvolti, per quanto possa apparire bizzarra, o poco appropriata agli altri. Si dichiarano di essere gelosi gli uni degli altri, anche se devo dire che non l’ho visto. Inizialmente vedevo più “compersione”, come chiamano nell’ambiente poliamoroso la gioia empatica che si prova quando una persona che amiamo è felice con un suo altro partner. Ma in realtà anche questa l’ho vista poco, perché l’ho vista proprio più come un’armonia concepita sempre a tre.

Ho apprezzato il fatto che sia stata trattata questa tematica che rimane ancora taboo, mostrando anche le varie reazioni sociali – il giorno del suo compleanno, Ray (1.07) deve trovare il modo di spiegarlo alla madre; la collega di Kieran è fin troppo entusiasta all’idea di trovare qualcun altro che ha questo tipo di relazione. Se ne parla un po’ di più del passato – The Good Doctor nella sua quarta stagione ha introdotto un personaggio che si definisce poliamoroso – ed è indubbiamente un modo di allargare la finestra di Overton, e “normalizzare” forme d’amore esistenti viste socialmente con sospetto. Sebbene ben costruita e ben recitata, con i personaggi molto convincenti nel loro amore, la serie è tuttavia priva di mordente, stanca.

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