lunedì 27 dicembre 2010

WINTER SONATA: il più classico melodramma coreano



Romantica, lirica, con un tono dolcemente melodrammatico, Winter Sonata, fiction sud-coreana o k-drama, come vengono chiamate, racconta la storia d’amore fra Yujin (Choi Ji Woo) e Joon Sang (Bae Yong Joon). Scritta da Oh Soo-yeon (Four Sisters, Love Letter, Wedding), con il titolo originale di Gyeoul Yeonga (겨울연가), questa serie in 20 puntate è la seconda in un ciclo dedicato alle quattro stagioni, tutte sotto la direzione dell’apprezzato regista Yoon Seok-ho. Le vicende coprono un arco di molti anni e hanno inizio quando il giovane Joon Sang si trasferisce in un nuovo liceo, in un paesino dove ha chiesto alla madre di poter studiare convinto di trovare il padre che non ha mai conosciuto. A scuola frequenta le lezioni e il club radiofonico e qui conosce quelli che diventeranno i suoi più cari amici e appunto l’amore della sua vita, con cui trascorre momenti indimenticabili. Un giorno, mentre si reca ad un appuntamento con Yujin viene investito e muore. Salto in avanti di dieci anni. Yujin è una apprezzata architetto. Le viene chiesto di lavorare a un progetto di un centro con Lee Min-Hyung che assomiglia incredibilmente al suo amore scomparso. Si innamora anche di lui, ma tutto complotta perché siano separati: prima Oh Chelin (Park Sol-Mi), la sua amica, e fidanzata di Min-Hyung (Park Yong Ha), che pure innamorata da ragazzina di Joon Sang non vuole che un altro uomo ancora le preferisca Yujin; poi Sang-Hyuk, amico d’infanzia di Yujin, da sempre innamorato di lei, con cui ora lei è fidanzata e con cui vuole costruire una vita insieme; infine i genitori di entrambi - dopo che Min-Hyung ha avuto un incidente e ha scoperto di essere Joon Sang, privo di memoria dopo il primo incidente – quando erroneamente si credeva che in due innamorati fossero fratellastri (da parte di padre). Superano ogni ostacolo e malinteso, ma Min-Yung scopre di avere problemi di salute e di rischiare la vista se non la vita. Si dicono addio: lui va negli USA  a farsi operare, lei in Francia a studiare. In chiusura nuovo salto a tre anni dopo: Yujin ritrova Min-Hyung/Joon-Sang. Ha costruito la casa dei sogni che Yujn aveva progettato. Ora è cieco. La serie finisce con l’uno nelle braccia dell’altra.

La trama, pur narrata con lentezza e nella quotidianità, è piena di colpi di scena che tengono fino all’ultimissismo momento con il fiato sospeso. È coinvolgente e trascinante, zeppa di momenti dolci e intensi. E castissimi. I personaggi si baciano tre volte in 20 ore, e non vanno oltre. E anche quei baci sono labbra che appena si sfiorano. Si abbracciano, il resto delle volte. È quasi esagerato per una sensibilità occidentale, ma non toglie nulla all’intensità delle emozioni narrate, fatte di desiderio e di sguardi e di lacrime. Molte lacrime. Qualcuno ha scherzato dicendo che dovevano ribattezzarla “Winter Sfigata”. I momenti d’amore sono costruiti su eventi minimi e ordinari, su oggetti ed elementi quotidiani: prendere l’autobus insieme, andare in bicicletta, passeggiare, giocare con la neve… i piccoli pupazzi di neve che Yujin e Joon-Sang costruiscono, il ciondolo della stella Polaris che Min-Hyung le regala, il pezzo di un puzzle, la musica del pianoforte, la manopola di neve che Joon-Sang doveva tornare a Jujin…

Forte, fortissimo, il senso stagionale dell’inverno che ammanta di bianco tutto, è lo scenario in cui si svolgono le vicende, ma molto di più, ne è partecipe e soggetto principe. Altrettanto forte il tema della memoria (Yujin che non dimentica, l’amnesia di Joon-Sang, i puzzle, il passato dei genitori). E intenso il senso del destino e del fato che tesse la vita dei protagonisti al di là anche delle loro azioni. Oltre ai due chiari protagonisti, anche Oh Chelin e Sang-hyuk hanno un forte rilievo e vengono ritratti come persone umane. Sang-hyuk è innamoratissimo e molto paziente, ma non è immune ad errori anche gravi e a richieste che magari poi ritira, ma che dimostrano che è un personaggio in se stesso, non un mero ostacolo alla felicità degli innamorati. Lo stesso vale per Oh Chelin. Accanto a loro, che sono veri e propri comprimari, anche i personaggi minori brillano, da gli altri amici di scuola che alla fine trovano la felicità insieme, Jin-Suk (Lee Hye-Eun) e Yong-Kuk (Ryu Seung-Soo), i genitori di Sang-Hyuk, le madri dei due protagonisti, i loro colleghi di lavoro e perfino il loro vecchio insegnante di scuola. Un po’ pesante, per l’eccessiva ripetitività, la colonna sonora. Quante volte mai si potrà ascoltare “My Memory”?

Prodotto dalla KBS nel 2002, Winter Sonata, nel suo genere e nella sua semplicità è un vero piccolo capolavoro, nella recitazione, nella sceneggiatura, nella scenografia, nella regia. Un italiano è colpito anche da molti elementi cultural-antropologici di una società con regole tanto diverse: Yujin che in ritardo a scuola è costretta a mettersi in ginocchio con le braccia alzate dal suo insegnante, i ragazzi che puliscono le aule, il bruciare qualcosa per un funerale, la festa di fidanzamento ufficiale, l’inginocchiarsi dei personaggi uno davanti all’altro, i sentimenti di obbligazione e di onore differenti… È affascinante anche solo da questo punto di vista. Winter Sonata è anche però stato un megasuccesso in tutta l’Asia, facendo diventare delle superstar i suoi protagonisti. I luoghi dove sono state girate le scene sono diventati meta di turisti, ed in loco è stata perfino realizzata una statua di Yuiin e Joon-Sang. Della serie inoltre è stato realizzato un musical ed è previsto un film. I materiali legati alla serie e i gadget si sprecano. Al regista infine è stato dato il riconoscimento del Premio Presidenziale per il contributo alla nazione nell’effetto di promuovere la cultura nazionale all’estero.  

Come ha osservato un acuto post, questo k-drama affronta il tema dell’amore sotto varie prospettive: primo amore, amore possessivo, amore dei genitori, amore dei figli, amore perso, amore vero… con Joon Sang come modello di uomo sensibile, intelligente, bello e di successo capace di amare la sua donna con gentilezza e comprensione. Seok Ho si dimostra maestro del melodramma attraverso l’uso del simbolismo (la stella polare che rappresenta Joon Sang, il pezzo mancante del puzzle che rappresenta Yu Jin nella vita di Joon Sang, la prima neve invernale che rappresenta i due amanti), parallelismi, ripetizioni e tempistica. Si toccano molti temi: la dualità positiva e negativa in ciascuno di noi, i problemi di identità, le differenti reazioni alla perdita dell’amore, l’amore incestuoso, il fato che prevale…

Online, trovate la serie qui: in originale coreano con i sottotitoli in inglese. I giapponesi ne hanno anche fatto una versione anime, disponibile in streaming con i sottotitoli in italiano.

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