venerdì 6 aprile 2012

AWAKE: più dolente che avvincente


In Awake, in onda sull’americana NBC dallo scorso primo marzo, Michael Britten (Jason Isaac, noto soprattutto per il ruolo di Lucius Malfoy nei film di Harry Potter) è un poliziotto che ha un incidente stradale insieme alla sua famiglia. Lo vediamo all’esordio (1.01) nell’auto capovolta e semi accartocciata. Poi, si sveglia. Solo, in due realtà differenti fra loro: nella prima ha perso la moglie e, quando in teoria si addormenta, si risveglia in un’altra realtà in cui invece ha perso il figlio.
Michael non sa quale delle due realtà sia vera, o come funzioni questo passaggio da una realtà all’altra, salvo il fatto che capita quando si addormenta. Tiene anche al polso un braccialetto elastico di colore diverso, per sapere in quale delle due realtà si trova in un dato momento. Nella realtà “rossa” - e resa stilisticamente con colori caldi, come appunto il giallo o il rosso – ad essere viva è la moglie Hannah (Laura Allen, I 4400, Dirt) e suo collaboratore al distretto di polizia è un giovane poliziotto ispanico, Efrem Vega (Wilmer Valderrama). Visto il lutto che ha subito, è tenuto a seguire delle sessioni di psicoterapia con il dottor Jonathan Lee (BD Wong). Nella realtà “verde” – e resa stilisticamente con filtri freddi, dal verde al blu – a sopravvivere è stato il figlio Rex (Dylan Minnette), suo partner sul lavoro da lungo tempo è il detective Isaiah "Bird" Freeman (Steve Harris, The Practice) e nella sua vita c’è anche l’allenatrice di tennis del figlio, che era amica della moglie, Tara (Michaela McManus). Le sedute di terapia psicologica le svolge con la dottoressa Judith Evans (Cherry Jones).
Entrambi gli psicoterapeuti ritengono che l’altra realtà sia un sogno, costruito da Michael come forma di coping con il dolore e come occasione per la sua mente di portare a galla quello che apparentemente sa, ma non in modo esplicito. Nei casi polizieschi affrontati infatti le due realtà in qualche maniera si intersecano e una offre indizi all’altra per la risoluzione. Il protagonista prende proprio spunto dai propri “sogni” per indirizzare le indagini, con una certa resistenza da parte dei suoi collaboratori, che non riescono a capire da dove vengano certe intuizioni o perché i collega si comporti in un certo modo.  Dietro però è evidente che c’è qualche cosa di più complicato, un qualche mistero che viene somministrato allo spettatore col contagocce (alla Fringe), un complotto forse, come è evidente in “The Little Guy” (1.02) da una conversazione del capitano del distretto di polizia in cui lavora Michael, Tricia Harper (Laura Innes, ER), che chiude la puntata, anche se per ora non è stata ripresa.
L’idea, è stato detto dall’inizio, ricorda il film Inception, e le puntate di questo telefilm ideato da Kyle Killen (Lone Star, in cui pure c’era il tema della “doppia vita”) sembrerebbero quasi autoconclusive, in vicende poliziesche che non sono nulla di esaltante o che non si sia già visto condito in tremila salse. Se non ho archiviato subito il telefilm, che mi aspettavo molto più avvincente che dolente, è proprio per questo aspetto. Il tema portante, la preoccupazione di fondo, mi pare quella di trasmettere il senso del dolore e della perdita di un lutto. L’assenza e il vuoto lasciati dai propri cari scomparsi all’improvviso, i piccoli dettagli inaspettati che te ne fanno notare l’assenza (come il profumo dell’ammorbidente nella biancheria o la motocicletta che il figlio stava costruendo all’insaputa dei genitori in 1.02), i sentimenti inaspettati che ti trovi a provare (come il senso di colpa di Rex, in 1.03, che confessa a Tara avrebbe preferito che fosse stata la madre a sopravvivere al posto del padre), la sensazione di sospensione fra sogno e realtà, il ripercorrere con la mente come sarebbe la realtà se le cose fossero andate diversamente, la reazione di chi ti circonda che sa che hai subito una grossa perdita… sono questi gli elementi che rendono Awake una storia a cui dare una possibilità nonostante intrecci francamente poco entusiasmanti.

1 commento:

  1. per ora una grandissima delusione.
    poteva essere un inception telefilmico, invece è solo l'ennesima variante di CSI...
    continuo a dargli la fiducia per vedere se si smuove qualcosa, ma ne dubito...

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