lunedì 19 ottobre 2015

WET HOT AMERICAN SUMMER: FIRST DAY OF CAMP: esilarante e nostalgica


Forse basta il lunghissimo elenco di star che hanno deciso di partecipare al progetto ideato da David Wain e Michael Showalter per Netflix che fa capire quanto riuscito sia Wet Hot American Summer: First Day of Camp: è come se ci fosse una raccolta firme che ne suggella la qualità. Non c’è nulla, assolutamente nulla, che non sarebbero disposti  a fare per strappare una risata, con quella cosciente innocente noncuranza che ha fatto il successo di film come “Una pallottola spuntata”.

La serie, in otto puntate, è il prequel del cult Wet Hot American Summer, commedia di scarso successo interpretata in gran parte degli stessi attori ora invecchiati e in qualche caso diventati nel frattempo famosi. Se si è disposti a sospendere l’incredulità di vedere un personaggio morire e reincarnarsi in una lattina di verdure cotte (1.03) che parla attraverso il coperchio di sopra che si alza e si abbassa, allora si ha lo spirito adatto per godersi quest’esilarante storia che sa costruire una autentica vicenda di avventura, azione, adolescenza e romanticismo, parodiando tutti i tropi del genere e facendoli a brandelli con partecipata simpatia. All’inizio è spiazzante vedere uomini e donne mature, per la gran parte quarantenni se non di più, interpretare degli adolescenti, ma una volta che si è percepito il tono assurdo e demenziale, ma allo stesso tempo dolce e consapevole, si rimane deliziosamente trascinati anche se, come me, non si fosse visto il film.

Siamo nel 1981 a Camp Firewood, un campo estivo dove le vite dei giovani assistenti si mescolano alle prime esperienze e le prime cotte e rivalità amorose di ragazzini che vi si recano per trascorrere un’estate. Si vive una vita in un’estate, si formano amicizie. Suzie (Amy Poehler) e il suo innamorato segretamente gay Ben (Bradley Cooper) preparano con i ragazzi  un musical alla Dirty Dancing, Electro City, su un ragazzo che arriva a New York per poi finire sulla sedia elettrica. A selezionare il cast li aiuta una stella del teatro (John Slattery) e per i ruoli principali vengono scelti Andy (Paul Rudd) e Katie (Marguerite Moreau) che si innamorano anche fuori dal set, anche se questo manda su tutte le furie il ragazzo di lei, Blake (Josh Charles) a che si trova nel campo rivale di Tiger Claw, frequentato dall’elite WASP. Coop (Shawalter), innamorato di Donna (Lake Bell), se la vede soffiare dall’israeliano Yiron (Wain). Victor (Ken Marino) vorrebbe perdere la sua verginità, e lo stesso Neil (Joe LoTruglio). Lindsay (Elisabeth Banks), una giornalista di un giornale rock, si intrufola nel gruppo per scrivere sotto copertura  il pezzo della vita su uno scomparso musicista rock. Il capo del campo Beth (Janeane Garofalo) e l’assistente capo dei ragazzi Greg (Jason Schwartzmann) vengono coinvolti in una vicenda che ha a che vedere con rifiuti tossici e assassini, pirateria informatica e tribunali, con tanto di coinvolgimento del presidente Reagan (ancora Shawalter, in un doppio ruolo d’attore oltre che di ideatore).

Le vicende sono un susseguirsi ed intrecciarsi di gag memorabili, curate nei dettagli e con risonanza metatestuale. Nel cast anche Jon Hamm, Kristen Wiig, Christopher Meloni, David Hyde Pierce, Molly Shannon e numerosi altri volti noti. Non è solo una parodia, ma l’applicazione di una specifica sensibilità comica ad una collaudata premessa narrativa. Una satira gustosa e nostalgica, da citare e rivedere.

Nessun commento:

Posta un commento