martedì 10 gennaio 2012

UNIQUE SWEETS: tanti dolci, nemmeno una caloria


“Ne mangiamo un’altra?” ho detto per errore a mia sorella invece di “Ne guardiamo un’altra?”, riferendomi a una puntata della serie del Cooking Channel “Unique Sweets”. Penso che il lapsus sia significativo. Il programma, che con puntate di circa venti minuti porta a scoprire le leccornie di vari locali, panifici e pasticcerie in giro per gli Stati Uniti, è così goduriosa da saziare, perfino. Guai a mangiare mentre lo si guarda, si avrebbe la sensazione di non gustare quello che si vede. È la quintessenza di quello che si chiama food porn, pornografia cibaria: in questo caso si tratta sempre di dolci, mostrati in tutta la loro lussuriosa decadenza, in una zuccherosa, burrosa, caramellosa festa per gli occhi ancora prima che per il palato.

La prima serie, di 13 puntate, è stata dedicata a quelle torte in crosta che gli americani chiamano pie (1.01), ma anche a quelle che chiamano cake (1.03), ai dolci da colazione (1.02), alla cioccolata (1.09), ai biscotti (1.05), ai classici rivisitati (1.04), ai dolci esotici (1.12), a quelli con la frutta (1.13) e a molto altro ancora. La seconda stagione, appena cominciata, ha debuttato con i doughnuts (2.01).

Cuochi, pasticceri ed esperti di cucina commentano il tour che ha alcuni ingredienti essenziali: l’indicazione di luogo e nome del locale (nella prima stagione si va soprattutto a San Francisco, Seattle e New York e verso la fine anche in Florida); l’incontro con il pasticcere o il proprietario di detto locale; e poi l’illustrazione di alcune specialità, commentate con osservazioni sul gusto e sulla texture del prodotto e sulla filosofia dietro al concetto. In qualche caso, mentre si osserva il procedimento, viene spiegata anche la ricetta: alcune si trovano sul sito, insieme all’indicazione dei locali.
Ti insegna anche a parlare in modo nuovo dei dolci, questo programma, ti insegna ad osservarli con occhio critico, a scoprire gli Stati Uniti anche attraverso di essi e, in qualche caso, anche a riscoprire attraverso occhi americani la nostra cultura dolciaria. Apre prospettive vedere come si diano scontate cose diverse: si dà per assodato che chiunque abbia mangiato uno s’more, ad esempio, e poi si assiste alla spiegazione di che cosa sia quello strano inusuale dolce che si chiama profiteroles.

I più golosi non devono perdersela, vale la pena. Sotto, un assaggio. 


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