venerdì 18 settembre 2015

HAND OF GOD: fede, truffa, follia


Il figlio di un anziano potente giudice, PJ (Johnny Ferro), ha cercato di togliersi la vita finendo in coma irreversibile, dopo che è stato costretto a guardare mentre un criminale violentava la moglie Jocelyn (Alona Tal, Veronica Mars). Il giudice suo padre, Pernell Harris (Ron Perlman, Sons of Anarchy), vero protagonista di Hand of God (Mano di Dio), presumibilmente per lo stress causato da questi eventi, comincia ad avere un comportamento erratico, a sentire voci e ad avere visioni, che interpreta e segue come fossero messaggi di Dio, con conseguenze anche criminose. Come “born again Christian”, cristiano rinato nella fede, dice che intende rinunciare ai suoi regolari incontri con una prostituta, Tessie (Emayatzy Corinealdi), e comincia dispensare quella che considera la giustizia divina, con l’aiuto di un criminale violento e sociopatico con fissazioni religiose, KD (Garret Dillahunt). A fomentare questa sua convinzione di fede è un sedicente religioso, con un passato di attore di soap opera, specificatamente Febbre d’Amore, Paul Curtis (Julian Morris, Pretty Little Liars, che non mi risulta abbia nella realtà mai partecipato alla suddetta soap), a cui il giudice ha regalato molti soldi che lui e la sua compagna di imbrogli Alicia (Elizabeth McLaughlin) usano apparentemente per fondare una nuova congregazione. La moglie Crystal (Dana Delany, Body of Proof), così come i professionisti con cui viene a contatto nel suo lavoro, come il sindaco Robert Boston (Andre Royo, The Wire), sono preoccupati.  

Così parte la nuova serie di 10 puntate targata Amazon ideata da Ben Watkins, con una premessa simile a quella di American Crime (i genitori hanno a che vedere con le conseguenze di un crimine violento nei confronti dei propri figli) e di Boss (una figura autorevole della comunità comincia a “dare di matto”). Il temi maggiori sembrano essere nei quello delle truffe travestite da religione che puntano senza scrupoli esclusivamente al denaro, alle spalle di gente vulnerabile, disperata e facilmente circuibile e quello delle follie a cui conduce una fede cieca. Il pilot ha avuto qualche momento di impatto, come la combinata umiliazione di un poliziotto e della nuora avvenuta nel tentativo di scoprire il colpevole seguendo le indicazioni di una allucinazione di Pernell. La serie però ha raccolto soprattutto recensioni negative, per la mancanza di sottigliezza e per ostentare lordura, squallore e turpitudine senza una contropartita umana rivelatoria, nonostante l’apprezzabile recitazione. 

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