domenica 31 ottobre 2010

ALL STARS: una sit-com polverosa


Un po’ crudelmente son tentata di dire che l’elemento che più mi ha colpito nella sit-com All Stars (Italia1, venerdì, ore 22.15) è il fatto che all’inizio delle puntate, sull’angolo in basso a sinistra del televisore, appare un bollino che avverte che è un programma con inserimento di fini commerciali. Non me ne sarei accorta, se non me lo avessero detto. Anzi, non me ne sono accorta nemmeno dopo che lo ho letto. Non so se sia un bene (lo hanno fatto in modo da non intralciare gli eventi), o un male (lo fanno in modo così ingegnoso da propinarmi quello che vogliono senza che io me ne accorga). Non che sia stata a cercarle con il lumicino. La serie in sé, di Fatma Ruffini su format olandese, provoca anche qualche sonora risata, e la recitazione è di prim’ordine. Non sempre il cast di “tutte stelle” (che in questo caso per la maggior parte mantengono per il personaggio il proprio nome di battesimo) è una garanzia, di per sé. Qui però Diego Abatantuono, Fabio De Luigi, Bebo Storti, Giulio Alberti, Paolo Hendel, Antonio Conrnacchione e tutti gli altri, danno il meglio di sé. L’unica che non mi ha convinta è la altrove brava Ambra Angiolini (che interpreta Anita), esagerata e un po’ rigida nel ruolo. Non basta in ogni caso una buona recitazione a salvare una serie in molti passaggi mal scritta e peggio girata, con un look polveroso. L’inizio è stato un po’ confuso, nonostante la premessa fosse sufficientemente chiara: un gruppo di amici ormai maturi di incontrano regolarmente per giocare a calcetto. C’è l’avvocato, il vivaista, il cassaintegrato, il massaggiatore, il DJ. Sono amici, si sentono al telefono, si incontrano sul campo con la maglia della “Biagetti e figli” (“ma quali figli lui, non ce li ha mica i figli lui”, commentano però), e vivono insieme le piccole e grandi esperienze della vita. Nel pilot, ad esempio, Anita dà alla luce il bebè suo e di Fabio circondata da tutti. Nonostante la gradevole premessa, ha un’aria sporca: passatemi un piumetto che lo spolvero.  

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