domenica 15 maggio 2016

THE GOOD WIFE: la settima e ultima stagione


Si è chiusa definitivamente con la settima stagione l’eccellente The Good Wife, una serie che è stata la formazione morale e di vita, professionale e personale, di Alicia Florrick (Julianna Margulies), avvocatessa, madre, moglie, donna complessa e piena di chiaroscuri.  
Titolo dell’ultima puntata, in inglese, è stato “End”. La serie, in originale, ha avuto la particolarità di far sì che il numero delle parole dei titoli delle puntate fosse lo stesso del numero della stagione, per poi simmetricamente seguire il percorso inverso, per cui 1-2-3-4-3-2-1.
La chiusura è stata in linea con quanto gli autori, i coniugi Michelle e Robert King, avevano promesso sarebbe stata. Hanno terminato lì dove avevano iniziato, con Alicia vicina al marito Peter (Chris Noth) che pubblicamente deve difendersi da accuse molto pesanti, quasi a chiudere il cerchio, ma essendo stato un percorso di educazione, la stessa situazione ha portato a un esito differente: Alicia lascia la mano del marito in 7.22 per andare in cerca di Jason (Jeffrey Dean Morgan) di cui è innamorata. Ed è stato un finale sospeso, con un seguito lasciato immaginare, e aperto ad un possibile già ventilato spin-off, che avrebbe nel cast almeno i personaggi di Diane (Christine Baranski) e di Lucca (Cush Jumbo), da quanto si vocifera al momento del mio scrivere. Will (Josh Cherles), il grande amore defunto della protagonista, è tornato sotto forma di sua  coscienza in un modo che è suonato vero e intenso.
Ma se è stato un Bildungsroman, per quanto di una persona già adulta, quale è la lezione che ha lasciato allo spettatore, in ultima istanza? Che valore ritiene sia essenziale? Mi pare che sia quello della correttezza. Alicia, Diane, Cary (Matt Czuchry), Zach (Graham Phillips), Grace (Makenzie Vega)… Fare un buon lavoro non coincide con l’aver successo a tutti i costi, fare un buon lavoro è il vero successo. In scala si pongono correttezza, amore e famiglia, studi e lavoro. C’è posto per l’equilibro fra sfera personale e professionale, e la prima non deve esser sacrificata  in favore della seconda. I sentimenti e le persone contano e non c’è successo lì dove calpesti le persone che ti stanno a cuore. Ma l’affermazione ultima è che qualunque cosa sia importante per te nella vita, che sia l’amore o la carriera, fai bene a seguirla. Può anche darsi che alla fine lo considererai un errore, ma sarà un errore tuo. Nel bene e nel male te ne assumerai la responsabilità e ne affronterai le conseguenze. Nell’essere coerente con i tuoi ideali c’è il vero senso della vita, anche lì dove apparentemente potrà sembrarti rischioso. La vita e le tue scelte ti riserveranno comunque molti schiaffi. Dovrai sistemarti e continuare per la tua strada e cercare di andare avanti. Questa è la lezione che io ho portato a casa, insieme alla citazione della puntata “Iowa” (7.11) pronunciata da Ruth (margo Martindale) ad Alicia (nella mia traduzione - nella foto l'originale): “Apprezza quel momento – quando ti rendi conto che non sai in che cosa consista la vita. Quella è verità”.
La settima stagione nel complesso è stata in calo rispetto alla precedente e all’apice della quinta, ma come sempre ha affrontato intelligentemente e con acume temi caldi della contemporaneità, affrontati magari più specificatamente in singole puntate, ma comunque con risonanza su tutta la narrazione: l’età e il diventare anziani (7.05); quali siano le priorità nella vita, se il lavoro, o altro;  il suicidio assistito dal medico (7.04), l’aborto e il primo emendamento (7.08); il razzismo (7.09); la privacy; il tribunale dell’opinione pubblica; la politica; la tecnologia; se sia opportuno e se ci sia giustificazione legale per un’amministrazione pubblica per uccidere qualcuno (7.15);  la solidarietà femminile e la guerra fra generi; l’amicizia…
The Good Wife è stata una delle rare serie in cui per me, all’avvicinarsi della fine, ho sperato di non morire (per nessuna ragione specifica che non sia quella di chiunque altro) prima di poter vedere come terminava. Mi mancherà.
 

Nessun commento:

Posta un commento