Come sempre, scegliere i
programmi migliori dell’anno è un’impresa e mi limito solamente, come mia
tradizione, a segnalare quelli che ritengo essere i debutti più interessanti.
Quest’anno ne segnalo davvero parecchi, e senza un ordine particolare. Naturalmente
mi limito alla fiction, alla narrativa cioè (a scanso di equivoci visto che in
Italia c’è la tendenza a interpretare il termine come riferito alle produzioni
nostrane). C’è una piccola incursione di un programma di tipo diverso, ma per
il resto rimango fedele alle serie. Come i migliori romanzi
sono “menzogne” che raccontano la verità meglio di quanto non farebbe un
programma che formalmente vuole raccontare il vero, e sono forme di “design esperienziale”,
“luoghi in invenzione di forme di esperienza”, per usare le parole di Maria Pia Pozzato (in Mondi Seriali - Percorsi semiotici nella fiction, da lei co-curato insieme a Giorgio Grignaffini - Link Ricerca - RTI, 2008) .
Riescono davvero a essere arte.
I migliori nuovi
programmi del 2018 per me sono:
Counterpart: tecnicamente ha debuttato nel 2017, ma gran
parte della prima stagione è comunque andata in onda nel 2018, quindi la
facciamo entrare. Ne ho parlato qui.
Succession: il racconto delle vicende della famiglia Roy,
magnati dei media, nei suoi risvolti personali e di lotte intestine per il
potere, è cresciuto progressivamente fra feroce dramma e humor tagliente.
L’amica geniale: trasmette alla perfezione le atmosfere del
libro di Elena Ferrante. Se lo avete amato, non rimarrete delusi dalla trasposizione su schermo.
The End of the F***ing World: una gemma di cui ho
parlato qui.
Nonostante il finale è prevista una seconda stagione. Anche questa serie
tecnicamente ha debuttato in Inghilterra nel 2017, ma per l’Italia su Netflix è
stata resa disponibile solo del 2018, quindi la inserisco volentieri comunque.
Sharp Objects: qui.
Pose: ne ho scritto qui.
Sono stata indecisa se inserirlo nella lista o no, perché ha una narrazione
molto di “conforto”, molto anni ’80 - periodo
in cui di per sé è ambientata, quindi è come se in un certo senso dicesse che
una certa epoca va anche ricordata con l’estetica che le apparteneva - e di
buoni sentimenti. Stilisticamente e contenutisticamente è superata, si direbbe.
Eppure, mostra il valore di un simile modo di raccontare, parla di un argomento
attualissimo e rilevante ovvero dell’essere transessuali e di identità
personale. E l’ho apprezzata anche perché conosco nella vita reale persone che
afferiscono in senso ampio a quel mondo e ci ritrovo le realtà umane ed
emozionali che mi sono state raccontate e in questa prospettiva lo trovo molto
vero. Qui davvero si ha quel “design esperienziale” di cui sopra.
Homecoming: del thriller psicologico di Amazon Prime con
Julia Roberts e la regia di Sam Esamil (Mr
Robot) spero di parlare prossimamente.
Sorry for your loss: qui.
Kidding: qui.
The Haunting of Hill House: una dramma familiare mascherato da “storia
di fantasmi”. Quelli autentici sono quelli personali.
E sebbene non sia una
serie, assolutamente imperdibile è pure Nanette,
lo spettacolo di stand-up della
comica lesbica originaria della Tasmania Hannah Gadsby (su Netflix) che,
arrabbiata con gli uomini eterosessuali bianchi (e con motivo, come sentirete,
non prendetevela se appartenete alla categoria), parla dell’essere gay, di
identità, di bullismo, di omofobia, dell’essere donne, del significato di fare
comicità e di raccontare storie, di arte (non vedrò più Van Gogh e Picasso
senza pensarla)… Ci sono esilaranti battute e dolorosa rabbia, si ride di gusto
e ci si commuove. Un must-see.
Poi, sono stata
indecisa, non le inserirei probabilmente fra le migliori dell’anno, ma
sicuramente meritano per me una
menzione onorevole le seguenti serie, sulle quali spero
di avere occasione di scrivere qualcosa in un futuro prossimo, se non l'ho già fatto. So che forse pure mi pentirò di non averle inserite nella lista principale. Sono:
The Kominsky Method
Wanderlust
The Assasination of Gianni Versace: qui
Purtroppo non sono
ancora riuscita a vedere titoli molto apprezzati e inseriti nelle liste dei
migliori di molti come Barry (il pilot mi è piaciuto molto), Forever (anche qui il pilot mi è piaciuto molto), Killing Eve, Escape at Dannemora, Lodge 49, A very English Scandal, Schitt’s
Creek… prossimamente magari… e vi saprò dire che ne penso.
Voi? Quali nuovi programmi
del 2018 avete preferito?
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