lunedì 21 febbraio 2011

PRETTY LITTLE LIARS: piccole belle bugiarde



Di una cricca di cinque liceali, una, di nome Alison (Sasha Pieterse),  improvvisamente sparisce durante una specie di pigiama party. Un anno dopo, le quattro amiche rimaste cominciano a ricevere messaggi minatori da una fantomatica A. Questa è la base di partenza del telefilm per ragazzi Pretty Little Liars (Piccole belle bugiarde), che debutta oggi su Mya, basato su una serie di libri per giovani adulti scritti da Sara Shepard e una miscela di Gossip Girl, Desperate Housewives e So che cosa hai fatto l’estate scorsa. Sono le classiche storie adolescenziali con un pizzico di thriller, e volti che sono vecchie conoscenze ad interpretare i genitori delle ragazze.

 Protagoniste sono Aria (la Lucy Hale di Privileged), che ha scoperto che il padre ha tradito la madre (Holly Marie Combs di Streghe), ma gli ha promesso di non rivelarlo e che si innamora di un ragazzo poco più grande di lei che poi scopre con sorpresa essere il suo nuovo professore di lettere, Ezra Fitz (Ian Harding) – una storia romantica destinata a durare; Spencer (Troian Bellisario) che deve subire le gratuite angherie della sorella e che proviene da una famiglia di vincenti a tutti i costi in cui si sente perennemente a disagio; Hanna (Ashley Benson), che ruba nei supermercati, salvo poi essere aiutata dalla madre (Laura Leighton del Melrose Place originario) a far sparire l’accusa; Emily (Shay Mitchell), il cui cuore è diviso inizialmente fra due potenziali amori, ma che ammette poi con i genitori, con grande preoccupazione e disappunto da parte loro, di essere lesbica e innamorata di Maya (Bianca Lawson) . 

Tutte e quattro avevano una rapporto ambivalente con la scomparsa Alison, che sapeva essere molto acida. Le investigazioni sulla sua scomparsa non si sono mai chiuse. A scuola intanto è arrivata una cieca che le mette tutte a disagio perché sembra percepire più di quello che dovrebbe. Ken Tucker di Entertainment Weekly ha inserito il telefilm fra i 5 peggiori del 2010, dicendo che è “TV per adolescenti viscida che glorifica male il comportamento cattivo, attraverso una recitazione rigida e un dialogo compiaciuto” e popone di ribattezzare la serie “Ragazzacce manipolatrici e tossiche”. Che non sia alta televisione è più che evidente, ma non mi sento di prendere il programma altrettanto sul serio. Sa giocare bene con gli elementi si suspense tipiche del genere, il gossip e di piccole cattiverie di certa adolescenza. Per una volta non sembra scritto da adulti che cercano di ricordare che cosa significa esser ragazzini, alla fine sempre troppo maturi, ma ha uno spirito da ragazzine che “fanno le grandi”. Di questo inaspettato successo per teenager e tween (quelli fra i 7 e i 12 anni, cioè)  ideato da Marlene Kings, merita una menzione la simpatica sigla la cui canzone (già usata in un promo di “Dexter”) dice che “Due persone riescono a tenere un segreto solo se una delle due è morta”.

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