martedì 2 agosto 2011

PAROLE CROCIATE: garbato quiz di enigmistica


Lo studio è fresco, lindo, scintillante ed essenziale, giovato sui toni fra bianco e blu e lettere sul pavimento, Daniele Bossari è il damerino ben educato e preparato di sempre, i concorrenti non guardano verso di noi, ma l’uno verso l’altro, in una sfida all’ultimo vocabolo, orizzonatale o verticale che sia: Parole crociate (prima su Iris, ore 13, ora su Rete4, ore 9.55), in onda per settanta puntate fino a metà agosto, ma con un previsione una seconda tranche, funziona molto meglio di quanto avrei creduto.

Sono i cruciverba che tutti conosciamo, resi gara su un enorme tabellone, con la possibilità di acquistare punti, passar mano o perderne a seconda delle caselle (verde, gialla o rossa) che si incontrano nella risoluzione delle definizioni. Davide Tortorella, che lo ha ideato, è riuscito bene a renderlo visivo costruendole sulla base di piccoli filmati, foto e clip audio e collegandole ad altri giochi, ad esempio chiedendo di risolvere un rebus per arrivare alla risposta, o altri indovinelli – per arrivare alla parola “pollice”, per avere un’idea, sono stati dati i termini “misura, dito, verde, verso”.

“Il bersaglio” è il gioco finale che permette al vincitore del giorno di aggiudicarsi un iPad, se riesce a “centrare” l’arrivo. Il cinema e lo spettacolo sono i temi portanti. I quesiti sono di livello medio-facile, ma nemmeno così scontati da sentirsi cretini. L’appeal vorrebbe essere quello di tenere in esercizio la mente, ma non serve nemmeno quello, basta anche come semplice scacciapensieri: è  la più classica enigmistica, con il gusto della televisione garbata delle origini del quiz. 

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