venerdì 11 novembre 2011

HART OF DIXIE: il pittoresco cuore del sud


In Hart of Dixie, serie della CW partita negli USA a fine settembre e confermata per un’intera stagione, Rachel Bilson (The OC) è la dottoressa newyorkese Zoe Hart (la Hart del titolo), una aspirante chirurgo cardiotoracico che, non potendo continuare la specializzazione come sperava e pure mollata dal suo ragazzo, decide di trasferirsi e accettare la proposta di una anziano dottore, Harley Wilkes (Nicholas Pryor, Port Charles), a lavorare con lui. Per questo si trasferisce in Alabama, Stato conosciuto anche  come Heart of Dixie, omofono del titolo e, dato che Heart in inglese è “Cuore”, simbolico del fatto che qui la nuova dottoressa imparerà a mettere sentimento in quello che fa. Arrivata nella cittadina di Bluebell, scopre che il medico in questione è prematuramente scomparso e che le ha lasciato in eredità metà dell’ambulatorio medico cittadino. Per la fine del pilot viene a sapere che si trattava del suo padre biologico e decide di fermarsi.
TV Guide ha giustamente ri-nominato la serie Southern Exposure, una versione sudista del classico Northern Exposure-Un medico tra gli Orsi, ma in questa cittadina del sud come non se ne vedevano con ambientazioni esterne tanto belle dai tempi di Savannah, dove la cucina prevede specialità come grits, mint julep e gumbo, e dove si organizzano eventi di comunità che richiamano Gilmore Girls-Una mamma per amica, Hart si trova un pesce fuor d’acqua, in ostilità col dottor Brick Breeland (Tim Matheson) - alla Everwood – l’altro medico locale con cui deve dividere lo studio, e “nel mezzo del nulla” con possibili incontri ravvicinati con strani animali: un ranocchio sul letto appena sveglia (1.02), zecche (1.02), serpenti (1.03), Burt Raynold (1.01) ovvero il coccodrillo domestico del sindaco della cittadina, l’ex giocatore di football Lavon Hayes (Cress Williams, Friday Night Lights) – alla Men in Trees, telefilm che viene richiamato come sensibilità in più occasioni, compreso un certo gioioso apprezzamento per una ben poco timida esposizione del corpo maschile nudo. (Non mi vedete piangere).
I calzoncini corti di Hart non passano inosservati alle tre anziane pettegole del paese, che commentano sedute su una panchina (dopo due sole puntate già le voglio rivedere - Clara, Lu and Em di una nuova generazione?), e lei non passa inosservata nemmeno all’avvocato che le dà un passaggio fino in centro all’arrivo, George Tucker (Scott Porter, Friday Night Lights), sebbene sia fidanzato con Lemon (Jamie King, Kitchen Confidential), figlia del medico che divide l’ambulatorio con Hart e bellezza del sud, vestita quasi sempre in tonalità di giallo e ricercatissimi cappellini, che cerca di nascondere una certa attrazione per il sindaco con cui ha un passato. Il fascino della nuova dottoressa non sfugge nemmeno al suo vicino di casa Wade Kinsella, ovvero l’attore Wilson Bethel (Febbre d’Amore), che come guest-star in The OC ha già avuto modo di interpretare il ragazzo di Rachel Bilson che in quella serie interpretava Summer. Wade, che Hart  ubriaca bacia e che lui si diverte a stuzzicare, lavora anche come barista nel locale della cittadina, il Rammer Jammer (nome che è un’incitazione sportiva tipica dell’Alabama University, con una storia piuttosto controversa).     
Ideata da Leila Gerstein, e con produttori esecutivi i ben noti Josh Schwartz e Stephanie Savage (Gossip Girl, The OC), questo telefilm è molto meno kawaii di quanto non mi aspettassi. È accogliente, un po’ come si dice siano gli ex-Stati della Confederazione che tengono alle buone maniere, e di nobili sentimenti. I casi medici sono vagamente patetici nel senso che sono appena abbozzati e giusto messi lì come scusa, ma è chiaro che non è quello il punto. Si è anche radicati nella realtà (I Soprano e Sex and the City, così come l’Uragano Katrina e il disastro ecologico della BP sono cose che esistono nella loro realtà), ma questa è una cittadina tanto pittoresca quanto ideale nel fare comunità. Dopo quattro, cinque puntate ti affezioni ai personaggi e, anche se sono un po’ finti e un po’ troppo zuccherosi, hai voglia di vederli lo stesso e di sederti con loro attorno ai tavolini con le tovaglie a quadretti allestiti sul prato, a mangiare la colazione di pancake organizzata dal reverendo Mayfair e sua moglie (1.05). Per la cittadina di Bluebell (che in inglese è la “campanula”, il fiore) la CW ha anche ideato un sito, con un messaggio del sindaco, gli eventi cittadini, le pubblicità dei locali, un blog di gossip e molto altro ancora, come  fosse vera.
Posso però segnalare una cosa che mi dà molto ai nervi? La protagonista guarda con aria schifata il pranzo, qualcosa che non sarà di suo gusto ma che è perfettamente commestibile, e lo butta nella spazzatura senza nemmeno toccarlo (1.01). Che schiaffo a chi non ha da mangiare. Che comportamento immorale. È una scena che si ripete in molte serie americane  - in MacGyver addirittura nella sigla si vede il protagonista dare due leccate a un gelato e buttare via quello che non gli va più di finire – e che personalmente trovo scandalosa.

1 commento:

  1. all'inizio non mi aveva convinto molto, però poi come dici ci si affeziona ai personaggi.
    seria "carina" dell'autunno :)

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