giovedì 19 luglio 2012

QUEER AS FOLK: una guida agli episodi - 2.01


Episodio 1.

Scritto da: Russell T. Davies
Regia: Menhaj Huda

Plot. Vince e Stuart vanno a casa di quest’ultimo con un terzo uomo.  Vince però non si sente di fare qualcosa a tre e, con una scusa, si defila. La sorella di Stuart lo utilizza come baby-sitter per i propri bambini. Il più grandicello ricatta lo zio: se non riceve dei soldi, rivela a tutti che è gay. Stuart lo prende di peso gli mette la testa nella tazza del cesso e tira l’acqua per dargli una lezione. Il nipote lo minaccia di accusarlo di pedofilia se non riceve una somma di denaro periodica che ora si è fatta più elevata. A casa dei suoi, tutti presenti, Stuart fa outing, rivela il ricatto del nipote e annuncia di aver avuto un figlio. Su invito di Hazel accompagna Vince al matrimonio della sorellastra di questi. Stuart e Vince ballano insieme e prendono una camera per la notte, ma decidono di dormire solamente. Nathan torna in città, e a scuola. Porta a casa il fidanzato da far conoscere alla madre e alla sorella, poi, insoddisfatto, lo molla. Alexander viene convocato dalla madre in ospedale, dove il padre è ricoverato per un infarto. Questa gli chiede di firmare dei documenti in cui rinuncia all’eredità.


Commento. Stuart da questa puntata ha un nuovo appartamento, più grande e spazioso. La produzione cioè può permettersi di spendere di più. La puntata è fortemente incentrata sul tema dell’omofobia, che spunta fuori in ogni angolo e non risparmia nessuno. Alexander viene completamente tagliato fuori dai genitori. Nathan viene minacciato di morte da Christian Hobbs nel momento in cui allude all’omosessualità di quest’ultimo. Vince riceve un commento sprezzante al lavoro e vede minacciata la possibilità di una promozione in favore di un collega eterosessuale. Stuart viene disgustosamente ricattato dal nipotino, definito un “bastardo” dal padre, e uno “spreco” dallo sposo, al matrimonio della sorella di Vince – “Di cazzo? Di sperma? Di scopate?” si arrabbia lui. La sceneggiatura è molto concentrata su quello che deve dire, e non perde un colpo. Allo stesso tempo però vola alto in scene apparentemente marginali. Il momento con le madri dei tre ragazzi, che si confrontano sui rispettivi figli e che ridono della loro difficoltà a farsi penetrare da dietro, è un vero spasso. Psicologicamente acutissimo e ineccepibile lo scambio fra Hazel e Stuart al matrimonio. Davies ha detto che si scriveva da sola, doveva solo digitare le parole come un forsennato prima che gli scivolassero via. Non si stenta a credergli. Fila liscia come l’olio ed è molto densa nel rivelare il profilo dei due personaggi, così come il loro rapporto e quello fra Staurt e Vince, in una puntata di maestria nel loro gioco di sguardi. La battuta da ricordare è quella di Alexander, che commenta su Stuart e Vince che prendono una camera insieme: “Beh, hanno fatto presto. Ci hanno messo solo 16 anni”.

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