sabato 10 maggio 2014

GAME OF THRONES (4.03): stupro?


Nella puntata “Breaker of Chains” (4.03) di Game of Thrones – Il trono di Spade c’è stata una scena (sotto, il video) fra Jaime Lannister (Nikolaj Coster-Waldau) e sua sorella e amante Cersei Lannister (Lena Headey), che ha fatto molto discutere, perché definita da molti una scena di stupro incestuoso. Si può definire tale? Ho aspettato qualche altra puntata, invece di commentarla a caldo, anche per vederla in prospettiva di scene successive fra i due personaggi. La scena si svolge accanto al cadavere del figlio dei due, Joffrey (Jack Gleeson), da poco assassinato. Trovo che sia estremamente interessante, proprio per la questione dello stupro.
Che cosa dice l’autore dei libri. George R.R. Martin ha commentato sul suo blog che la situazione nella serie era molto diversa da quella del libro:
“Nei romanzi, Jaime non è presente alla morte di Joffrey, e in effetti, Cersei aveva paura che fosse morto lui stesso, di aver perso sia il figlio che il padre/amante/fratello. E poi improvvisamente, Jaime è lì davanti a lei. Menomato e cambiato, ma nondimeno Jaime. Sebbene il tempo e il luogo siano estremamente inappropriati e Cersei abbia paura di venir scoperta, è affamata di lui quanto lui lo è di lei. L’intera dinamica è differente nel programma, dove Jaime è tornato da settimane almeno, forse di più, e lui e Cersei sono stati in compagnia l’uno dell’altra in numerose occasioni, spesso a litigare”.
Ha aggiunto che per questa ragione i personaggi nel romanzo sono emotivamente altrove, rispetto a quanto non sia nella serie, e nel libro si assume il punto di vista di Jaime, e la telecamera, esterna, non permette invece di sapere che cosa i personaggi stiano pensando. Continua dicendo:
“Se il programma avesse mantenuto parte del dialogo di Cersei del libro, avrebbe potuto lasciare una impressione in qualche modo diversa – ma al dialogo era stata data molto la forma dettata dalle circostanze dei libri, pronunciato da una donna che vede il suo amante di nuovo per la prima volta dopo un lungo periodo separati in cui ha avuto paura che fosse  morto. Non sono sicuro che avrebbe funzionato con il nuovo susseguirsi degli eventi. Questo è davvero tutto ciò che posso dire su questo argomento. Si è sempre inteso che la scena fosse disturbante… ma rimpiango che abbia disturbato le persone per le ragioni sbagliate”.

Che cosa dice il regista. La HBO e la produzione non si sono espressi in merito alla scena, ma il regista Alex Graves, in un’intervista con Alan Sepinwall, nega che sia stupro: “Beh, diventa consensuale alla fine, perché qualunque cosa alla fine per loro diventa un motivo di eccitazione, specialmente la lotta di potere”.

Che cosa dicono i critici. Molti lamentano il fatto che si sia trattato di stupro e che, come sempre, si scelga di non vederlo o di non chiamarlo tale. Amanda Marcotte su Slate dice “Cersei sta ancora calciando e protestando quando la telecamera cambia scena. È una scena di stupro tanto diretta quando riesci a trovarne in TV, a meno che non sottoscrivi l’assurdo mito che una donna non possa essere violentata se ha precedentemente acconsentito al sesso con un uomo”. Jessica Valenti, che in materia è estremamente ferrata ed e una la cui opinione in questo senso ha decisamente un peso molto rilevante per me, sul Guardian dice che si tratta senza dubbio di stupro.

Che cosa dico io. Sono sempre stata molto sensibile a quest’argomento e, da fan delle soap, ho visto innumerevoli storie di stupro in vita mia, affrontate molto approfonditamente in ogni dettaglio. In questo senso le soap hanno una letteratura molto vasta e accurata.  So bene che, al di là di tutto, se una dice “no” è no. Le donne, diversamente da quanto la tradizione spesso vuol far pensare, non dicono una cosa, ma in realtà ne pensano un’altra  - prospettiva estremamente pericolosa da sostenere – e dire “no” non è un modo per fare le ritrose e non passare per facili. No è no. E qui Cersei dice no. Ma il punto è che non dice solo no.
Lungo tutto il corso della sena mi sono chiesta se lui la stesse violentando. Anche ora, dopo aver rivisto la scena, non sono sicura che mi sentirei di definirlo stupro. C’è un contesto, e c’è una relazione. Non voglio dire che all’interno di una relazione non ci possa essere stupro, ovviamente. Ma non sono sicura che sia questo il caso. Per Jaime sarebbe fuori personaggio, non solo perché ha sempre dimostrato di amare genuinamente la sorella, ma anche perché nella terza stagione aveva salvato Brienne (Gwendoline Christie) dal venire violentata quando entrambi erano prigionieri. Del fatto che lo stupro sia sbagliato è sempre stato consapevole come personaggio. Quanto a Cersei, all’inizio dice “no”, però poi a un certo punto ricambia attivamente i suoi baci e il “no” in seguito sembra essere dovuto al “non è giusto farlo”, (perché sono fratello e sorella, perché sono accanto al cadavere del figlio) non al “non voglio farlo”. La risposta di Jaime è “non mi importa”. Per questa ragione infatti io non sono così sicura che sia stupro, ma per rimane un atto ambiguo.
Per come la vedo io, Jamie nel contesto del loro rapporto ha letto la questione come consensuale, perché diversamente sarebbe un tradimento del personaggio. Se poi fosse consensuale o meno, solo Cersei a questo punto può dirlo, a parer mio. Nelle scene delle puntate successive che ho aspettato apposta, lei non si comporta come se si considerasse una vittima di stupro (tra l’altro la serie non si fa scrupolo in altre situazioni e con altri personaggi ad andare anche giù pesante con la questione). Per me rimane una zona grigia. E penso che sia importante che ci sia questa zona grigia, perché in qualche caso c’è anche nella realtà. Nella prefazione al libro La Filosofia del Trono di Spade, a cura di Hensy Jacoby, si dice che Martin cita spesso l’affermazione di William Faulkner secondo cui l’unica vera storia che vale la pena raccontare è quella del “cuore umano in conflitto con se stesso”. Penso che questa sia una di quelle situazioni, per Cersei.
Se fossimo in un tribunale, sulla base dei soli fatti, dovrei chiamarlo stupro. Umanamente non ne sono così sicura, penso che di fatto non lo sia stato, e penso che rimanere nell’ambiguità vada bene.  

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