mercoledì 27 luglio 2011

LADY GAGA: alcune coordinate in cui iscriverla




Una delle regine indiscusse delle classifiche musicali di questi ultimi tempi è indubbiamente Stefani Joanne Angelina Germanotta, nota come Lady Gaga, che di recente passa in TV con i singoli “Born this way”, “Judas” e “The Edge of Glory”.

Quando penso a Lady Gaga e alle coordinate entro cui iscriverla per comprenderla come personaggio prima ancora che come cantante, penso ad alcuni elementi per me chiave: 

- È erede (oltre che emulatrice) di Madonna, anche per la sua imprevedibilità e trasformismo.

- È fortemente metaforica e allegorica.

- Studia le sue apparizioni nei termini di performance art. In questa prospettiva sono da inquadrare anche i suoi vestiti-costumi. Penso solo anche all’abito che sembrava fatto di carne, interpretato come allegoria del fatto che lei non è un pezzo di carne, o anche nella prospettiva, come da lei dichiarato, che se non combattiamo per i nostri diritti, rischiamo che vengano “scarnificati”.

- Fra i diritti di cui si è fatta paladina ci sono quelli della comunità LGBT, di cui riprende molto la sensibilità, così come è intrisa di immaginario BDSM, che sembra utilizzare non solo come posa o moda provocatoria del momento, come fanno altre cantanti, ma in modo più interiorizzato - basti pensare ad “Alejandro” o a “Bad Romance”; e in fondo, anche guardando a “Judas”,  non può non venire in mente il fatto, che come ben spiegato da Guy Baldwin nel libro Ties That Bind, la cultura BDSM specificatamente nell’ambito della comunità gay è in qualche modo legata alla sensibilità delle gang di motociclisti. In senso ampio Lady Gaga abbraccia senza riserve il suo essere freak il suo essere un “fenomeno da baraccone”, o, come chiama lei i suoi fan, l’essere “mostriciattoli”. C'è una rivendicazione e celebrazione dell'essere tali, come è esplicito nella canzone-inno-manifesto "Born this way" (nel video sopra), primo singolo del più recente omonimo album.  Acutamente come osserva il Guardian, è tanto Madonna quanto Marilyn Manson.

- Ha ricevuto un’educazione di tipo cattolico ed utilizza fortemente le immagini religiose.

- È un’icona di asessualità. Camille Paglia, distruggendola,  scrive: “È come una marionetta gangliosa o un androide plastificato. Come può una figura così calcolata e artificiale, così clinica e stranamente antisettica, così spogliata di genuino eroticismo essere diventata l’icona della sua generazione? Può essere che Gaga rappresenti l’esaurita conclusione della rivoluzione sessuale?... Marlene e Madonna davano l’impressione, vera o falsa, di essere pansessuali. Gaga, nonostante tutto il tuo contorcersi e ostentare, è  asessuale.”

- È un’icona femminista, almeno in parte: nel dibattere la questione, riprendendo anche le osservazione della Paglia di cui sopra, in un articolo che caldeggio, dal titolo Is Gaga a feminist icon?, di cui tradurrò a seguire degli stralci, Kika Cochrane argomenta che “Le attrattive chiave di Gaga sono precisamente il suo rifiuto del sex appeal tradizionale, femminile, del bisogno di essere affascinanti, del valori e le estetiche della altre cantati donne (…) Gaga presenta suggerimenti del grottesco, il repulsivo. (…) L’intero personaggio di Gaga sembra mettere in discussione ciò che ci si aspetta dalle donne. È lì nella contraddizione interna del suo nome: “Lady” con i suoi suggerimenti di gentilezza, dolcezza, elevata educazione; “Gaga” con le sue intimazioni di infantilità, pazzia, spirito buffone. È stata spesso comparata a una drag queen e, in molti modi, questo sembra adeguato. Parte delae brillantezza e della bellezza del drag, naturalmente, è che può potenzialmente smascherare i ruoli sessuali – più spesso la femminilità – come una performance. (…)   Di fatto, mette a nudo la femminilità come mistificazione in ogni genere di modo. Se la tipica donna femminile si suppone sia leziosa, seduttiva, debole, manipolata – essenzialmente sottomessa – Gaga dà un calcio a tutte queste qualità. (…) Ha parlato delle sue iniziali battaglie con la sua etichetta discografica sulla sua estetica, dicendo che ‘l’ultima cosa di cui una giovane donna ha bisogno è un’altra immagine di una pop star sexy, che si contorce nella sabbia, coperta di sostanze oleose, che si tocca’. (...)  Gaga si è intagliata uno spazio dove può ergersi da sola, e quella solitudine di fatto accresce anziché diminuire il suo potere. (…) Questa solitudine è anche enfatizzata dai suoi costumi, molti dei quali fungono da eso-scheletro, essenzialmente gabbie all’interno delle quali si esibisce”.

Queste, credo, sono delle coordinate essenziali per leggere i suoi video, tutti.

Nessun commento:

Posta un commento