lunedì 23 maggio 2011

G' DAY con Geppi Cucciari ci restituisce le nostre opinioni


G’ Day (La7, ore 19.40) prende le vostre opinioni, le corteggia, offre loro un aperitivo e ve le restituisce fresche fresche per cena, oppure le annaffia e ve le trapianta sul davanzale: così, o con similari affermazioni, esordisce con le sue puntate Geppi Cucciari, la comica a cui è affidato il suddetto spazio che ha come musica di sigla d’apertura una canzone di Sting. E lo fa letteralmente, prendere le nostre opinioni cioè. Uno spassoso segmento prende le frasi della gente per la strada e le trasforma, tenendone errori e assurdità, in ipotetici titoli di telegiornale, con voce fuori campo e tutto. È una di quelle idee forti che ti sorprendi che non abbiano sfruttato prima, tanto è essenziale, economica e d’effetto, sia nel riscontro d’ilarità che in quel fugace momento di riflessione che porta con sé l’inquadramento dei fatti del giorno da parte della gente comune. Qualche notizia poi la riporta per lei dai giornali Matteo Bordone.

In studio c’è un frigorifero e per una volta non c’è dentro una riserva annuale di yogurt con decantati poteri benefici per l’intestino, come nella nota pubblicità di cui fa parte, ma l’ospite del giorno, presentato con una “biografia in un post-it”. Chissà, forse qualcuno avrà anche l’effetto del lattiginoso elemento, ma per quel che ho visto io no: le domande a cui rispondono sono un po’ serie un po’ squinternate, ma la Cucciari è navigata e risponde sempre “tit for tat”, come si direbbe in inglese, “pan per focaccia” di loquacità arguta. Al grandomandone risponde in un sondaggio il pubblico da casa: di che cosa sentite di più la mancanza, ad esempio? Della festa del lavoro o del lavoro? Brevi interviste radiofoniche lasciano una manciata di secondi perché il chiamante si racconti sul tema del giorno. Una striscia che porta la firma dell’inconfondibile autrice.

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